
Smart working: le regole fino al 31 dicembre 2022 L'approvazione ufficiale del Decreto Aiuti bis ha previsto la proroga dello smart working
Smart working: novità fino al 31 dicembre 2022
Il 1 settembre sono decadute le regole adottate durante il periodo di pandemia.
Anche se questo non significava interrompere il lavorare da remoto, perché le aziende possono stipulare accordi privati con i singoli lavoratori, ciò determina che non esisteranno più indicazioni e direttive emanate dal governo e valide per tutti.
Dal 20 settembre, però, con la conversione in legge del cosiddetto Decreto Aiuti bis (d.l.115/2022) da parte del Senato, è cambiata nuovamente la situazione. Un emendamento all’articolo 23 ha infatti modificato la scadenza precedentemente prevista, posticipando il ritorno alla normativa pre-Covid dal 1° settembre al 1° gennaio 2023.
Si prevede, in particolare, la proroga sino alla fine dell’anno della possibilità di ricorrere al lavoro a distanza “semplificato”, in cui non è obbligatoria la stipula di un accordo tra azienda e dipendente, nonché dell’accesso allo smart-working per lavoratori cosiddetti “fragili” e genitori di figli minori di 14 anni.
In sostanza, si estende sino a fine 2022 la possibilità di ricorrere allo smart working anche in assenza di un accordo individuale tra azienda e lavoratore. Viene altresì concessa la possibilità di assolvere gli obblighi informativi in materia di rischi per la salute e la sicurezza in via telematica, anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul portale dell’Inail.
Le imprese avranno quindi più tempo per strutturare una propria regolamentazione interna per questo tema. Dovrà poi essere il prossimo Governo a prendere una decisione definitiva sullo smart working. Da un lato la possibilità è quella di tornare al testo originario della Legge, correndo così il rischio che molte organizzazioni lascino decadere il lavoro agile perché non più semplificato, mentre, dall’altro, ci sarebbe la possibilità di mantenere la semplificazione andando ad agire sulla norma.
Ciò che lavoratori e aziende auspicano è una strategia che possa permettere di lavorare con anticipo allo strutturare una policy interna e non in ricorsa.