Industria 5.0: cos’è e l’impatto sulle aziende

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Cos’è l’Industria 5.0 e qual è il suo impatto nel mondo aziendale?

Dopo l’industria 4.0 ecco il 5.0. Una rivoluzione culturale che colloca l’industria nel futuro 

Industria 5.0 è una visione futuristica della produzione industriale che integra tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), la robotica avanzata e la digitalizzazione dei processi.

Questo approccio mira a creare ambienti di lavoro più flessibili e collaborativi, in cui umani e macchine possono lavorare insieme in modo sinergico per aumentare l’efficienza e la produttività. Si tratta di una evoluzione oltre l’Industria 4.0, che mette maggiormente l’accento sulla collaborazione tra persone e macchine, e sulla personalizzazione delle produzioni per soddisfare le esigenze individuali dei clienti.

Impatterà fortemente sui modelli di organizzazione e produzione delle aziende. Al centro del nuovo modello ci sono l’approccio human centric, la sostenibilità e la resilienza.

Industria 5.0 come agevolazione fiscale

L’Industria 4.0 rappresentava un credito di imposta rispetto a una spesa sostenuta da un’azienda per determinati beni tecnologicamente avanzati inseriti in una tabella redatta dal ministero. Con l’Industria 5.0 si chiede anche che con l’acquisto di questi beni si ottenga un impatto di risparmio energetico. Più sarà alta la percentuale di risparmio energetico, più sarà alta la percentuale del credito di imposta che va da un 15% a un 45% della spesa sostenuta.

Sviluppare sistemi di produzione basati su energie rinnovabili, è uno dei requisiti con l’obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio. Per questo si consiglia di sviluppare processi circolari che riutilizzino e riciclino le risorse naturali e riducano gli scarti minimizzando l’impatto ambientale.

Cosa significa credito di imposta per l’azienda?

Poter utilizzare questo credito direttamente in compensazione nel modello di pagamento F24 per poter pagare altri tributi o contributi. Occorrono diverse certificazioni per poter ottenere questo credito, in primis quella che certifica il risparmio energetico e poi la certificazione della spesa da parte di un revisore esterno.

E la formazione?

Il piano 5.0 prevede spese agevolabili per la formazione, purché non superiori al 10% degli investimenti totali ed entro un tetto massimo di 300mila euro. La formazione dovrà essere assicurata da soggetti esterni dotati di requisiti che saranno specificati in un decreto attuativo. Sicuramente si punterà alla formazione dei dipendenti sulle tematiche della sostenibilità.

Nell’attesa del decreto attuativo seguici per rimanere aggiornato su tutte le novità legate a questa agevolazione!