Guida efficace su come leggere la busta paga

guida per leggere la busta paga

GUIDA PER LEGGERE LA BUSTA PAGA Districarsi tra elementi contributivi, retributivi e trattenute

Come leggere la busta paga?

La busta paga è un documento che viene consegnato ai lavoratori dipendenti dal loro datore di lavoro, che riepiloga gli elementi retributivi e contributivi della loro retribuzione. In altre parole, la busta paga ti informa su quanto guadagni, quanto paghi di contributi previdenziali e quanto ti viene pagato netto.

Ecco alcuni dei principali elementi che potrai trovare nella tua busta paga:
 
Stipendio base: si tratta della tua retribuzione fissa, che viene stabilito in base al tuo contratto di lavoro.
 
Elementi variabili: si tratta di eventuali bonus, premi, indennità o commissioni che potresti aver guadagnato durante il mese.
 
Trattenute: sono le somme che vengono detratte dalla tua retribuzione, come ad esempio i contributi previdenziali e assistenziali, le trattenute per l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) e le eventuali trattenute per il pagamento di prestiti o mutui.
 
Elementi figurativi: sono i giorni di ferie, i permessi e le malattie che hai utilizzato durante il mese e che hanno comportato una diminuzione della tua retribuzione.
 
Retribuzione netta: è la somma che ti viene effettivamente pagata, ovvero la differenza tra lo stipendio base e gli elementi variabili da un lato, e le trattenute dall’altro.
 
Gli elementi retributivi sono tutte quelle voci che costituiscono la retribuzione di un lavoratore dipendente e che sono considerati imponibili ai fini fiscali. Ciò significa che vengono tassati in base al reddito che generano.
 
Gli elementi retributivi includono:
 
lo stipendio base: la retribuzione fissa stabilita in base al contratto di lavoro
gli elementi variabili: bonus, premi, indennità o commissioni che il lavoratore può aver guadagnato durante il mese
le indennità sostitutive del salario: come l’indennità di trasferta o l’indennità di missione
Gli elementi contributivi, invece, sono tutte quelle voci che costituiscono il costo del lavoro per il datore di lavoro e che sono destinate a finanziare i sistemi previdenziali e assistenziali. Gli elementi contributivi includono:
i contributi previdenziali: come l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e l’ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Medici) i contributi assistenziali: come la cassa integrazione guadagni, la disoccupazione e l’assegno per il nucleo familiare, i contributi fissi: come la tassa di iscrizione all’albo professionale, se il lavoratore è iscritto ad un albo professionale
 
Le trattenute in busta paga sono le somme che vengono detratte dalla retribuzione del lavoratore dipendente. Ciò significa che vengono sottratte dallo stipendio o dal salario che il lavoratore guadagna.
 
Le trattenute possono essere di diversa natura e possono essere effettuate a titolo di: contributi previdenziali e assistenziali: come l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e l’ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Medici) imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF): è l’imposta che il lavoratore deve pagare sulla base del suo reddito prestiti o mutui: se il lavoratore ha contratto un prestito o un mutuo, le rate di questi finanziamenti verranno detratte dalla sua retribuzione
altre trattenute: come ad esempio le trattenute per il pagamento di premi assicurativi o per il riscatto della laurea.
 
Il conguaglio di fine anno è una procedura che viene effettuata dal datore di lavoro al termine dell’anno solare, per verificare se il lavoratore ha versato o meno la giusta imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Se il lavoratore ha versato un importo di IRPEF superiore a quello dovuto, il datore di lavoro gli rimborserà la differenza attraverso il conguaglio di fine anno. Se invece il lavoratore ha versato un importo di IRPEF inferiore a quello dovuto, il datore di lavoro gli chiederà di versare la differenza attraverso il conguaglio di fine anno.
 
Gli scaglioni dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) sono i diversi tranches di reddito sui quali viene calcolata l’imposta dovuta dal contribuente. In Italia, l’IRPEF viene calcolata secondo una scala progressiva, ovvero il tasso di imposta aumenta all’aumentare del reddito.
 
Gli scaglioni dell’IRPEF sono stabiliti annualmente dalla legge finanziaria e sono divisi in fasce di reddito, ciascuna con una propria aliquota. Ad esempio, per l’anno 2023 gli scaglioni dell’IRPEF sono i seguenti:
 
23% per redditi fino a 15.000 euro;
27% per redditi tra 15.001 e 50.000 euro;
43% per redditi sopra 50.000 euro.
Per calcolare l’IRPEF dovuta, basta moltiplicare l’aliquota dello scaglione di appartenenza per il reddito imponibile compreso nello scaglione stesso. Ad esempio, se il tuo reddito imponibile per l’anno 2023 è di € 20.000, l’IRPEF dovuta sarà calcolata come segue:
 
per il reddito compreso nello scaglione da € 0 a € 15.000: € 15.000 x 23% = € 3.450
per il reddito compreso nello scaglione da € 15.001 a € 20.000: € 5.000 x 27% = € 1.350

Totale IRPEF dovuta: € 3.450 + € 1.350 = € 4.800