FONDO NUOVE COMPETENZE: come ottenerlo?

FONDO NUOVE COMPETENZE: come ottenerlo?

Fondo Nuove Competenze: Il Decreto Da 1 Miliardo per le aziende

Fondo nuove competenze

Cos’è il Fondo Nuove Competenze

È un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19.
Permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario alla formazione.
Le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao, gestito da Anpal.

Anpal è l’Agenzia  nazionale politiche attive del lavoro.

Il Fondo nuove competenze consente alle imprese, di qualunque settore e dimensione, di formare e riqualificare i dipendenti, modificando temporaneamente l’orario di lavoro.

Non ci sono, dunque, distinzioni né di comparto produttivo né, tantomeno, di soglie occupazionali per le imprese che vogliono avviare percorsi di reskilling e upskilling dei lavoratori.

Corsia privilegiata, per questo 2022, per le aziende che lavorano direttamente nei progetti previsti dal PNRR. 

In sintesi, l’azienda può ridurre l’orario lavorativo del dipendente per destinare parte delle ore a corsi di formazione per il miglioramento delle sue competenze.

Il Fondo si fa carico del costo del lavoratore in formazione, senza diminuirne lo stipendio e, soprattutto, senza costi per l’azienda.

 

 

Come funzione il Fondo Nuove Competenze:

il giorno 14 settembre, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il decreto, orientandolo al sostegno delle transizioni digitali ed ecologiche per il potenziamento delle competenze e delle skills all’interno delle aziende. Il tesoretto a disposizione è di 1 miliardo di euro.

 

Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, pubblicherà l’avviso nel mese di ottobre che, di fatto, darà il via libera alla presentazione dei piani formativi aziendali.

Entro dicembre, quindi, le aziende potranno presentare i propri piani di rimodulazione orario in cui inserire la formazione e i relativi accordi collettivi.

 

Cosa camporta il decreto del Fondo Nuove Competenze:

Le novità principali introdotte dal nuovo decreto del Fondo Nuove Competenze sono sostanzialmente tre, sia di natura contenutistica che operativa.

Competenze specifiche

Le competenze da sviluppare con priorità saranno legate alle transizioni richieste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza:

  • Competenze digitali
  • Competenze ecologiche

Sarà quindi riservato nei piani formativi aziendali al potenziamento delle competenze dei lavoratori, una particolare attenzione in tema di digitalizzazione e di guida alla sostenibilità ambientale delle aziende.

 

I fondi interprofessionali e le agenzie di formazione accreditatae

Il secondo punto analizzato dal decreto del Ministero del Lavoro riguarda l’organizzazione della formazione.

Da quest’anno le aziende non potranno provvedere in autonomia al potenziamento delle competenze dei propri dipendenti. Per accedere al Fondo Nuove Competenze, infatti, le strade da seguire sono soltanto due:

  • fondi interprofessionaliche costituiranno il canale di accesso privilegiato al Fondo Nuove Competenze
  • enti accreditati a livello nazionale o regionale potranno erogare la formazione anche ai datori di lavoro che non hanno accesso ai fondi interprofessionali

 

I nuovi contributi previsti

La terza novità del decreto è la quantificazione dei contributi previsti dal Fondo Nuove Competenze 2022-2023. Le percentuali di copertura dei costi sono, infatti, differenti:

  • 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione
  • 100% dei contributi assistenziali e previdenziali 

Sono, però, previste delle premialità che portano al 100% anche la copertura della retribuzione oraria destinata alla formazione nel caso in cui le aziende intraprendano percorsi di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. In presenza, cioè, di accordi che prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, anche una strutturale riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione complessiva.

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